"Remaschi? Non ho deciso, non riguarda solo Lucca"

Lo ha detto il governatore Rossi in merito alla vicenda della telefonata dell'assessore regionale Pd al candidato sindaco del centrodestra Santini

FIRENZE — Lui, Marco Remaschi, non si dimetterà dal suo incarico di assessore regionale all'agricoltura ma è disposto a fornire tutte le spiegazioni del caso a tutti i livelli al suo partito, il Pd. Loro, gli esponenti dem toscani, sembrano parecchio orientati ad assecondare questa sua richiesta per chiudere il prima possibile e soprattutto senza oltrepassare le Mura di Lucca l'imbarazzantissima vicenda della telefonata in cui Remaschi, pochi giorni prima del ballottaggio delle comunali del 25 giugno scorso, aveva annunciato il suo appoggio al candidato sindaco del centrodestra Remo Santini (vedi qui sotto gli articoli collegati).

L'altro è il presidente della giunta regionale toscana Enrico Rossi, ex Pd da pochi mesi passato ad Articolo Uno-Mdp, che invece sulla questione prende tempo. Ieri Remaschi ha spiegato che la telefonata puntava a far abbassare la guardia a Santini e ai suoi sostenitori. Si sarebbe trattato di strategia politica quindi e non tradimento o doppio gioco. Ma questa versione non sembra aver chiuso la questione, almeno per il governatore. Il quale, intervistato dai media a margine di un evento fiorentino, ha dichiarato di non aver ancora preso alcuna decisione su Remaschi.

"Aspetterò ancora un po', rifletterò, mi confronterò - ha detto Rossi - Ho visto che per ora è stata una vicenda tenuta volutamente confinata nel lucchese ma è chiaro che invece è una vicenda che riguarda anche la giunta regionale".

"Parlerò con tutti - ha concluso Rossi a chi gli chiedeva se intende confrontarsi con gli esponenti del Pd - e alla fine sarà comunque una decisione di cui mi assumerò la responsabilità".

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