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Cultura giovedì 01 ottobre 2015 ore 17:43

“…e penso a te. Storie di sentimenti e fedeltà"

​Storie di cani e padroni. Che non si lasciano mai. Sono tutte raccolte nel grande cimitero monumentale di Asnières-Sur-Seine. Se ne parla a Lucca



LUCCA — E' il primo cimitero al mondo ad aver raccolto le spoglie di animali da compagnia. Ricchi e poveri, personaggi dello spettacolo e comuni quadrupedi, semplici cittadini ed eroi di guerra. Ma ciascuno il più bello del mondo, per il rispettivo padrone.

A scovarlo, sulle tracce degli studi dedicati a Napoleone ed alla sua Grande Armata, l’associazione Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana, che domenica 4 ottobre alle 17 nella sala Mario Tobino di Palazzo Ducale , presenta …e penso a te. Storie di sentimenti e fedeltà ad Asnières-sur-Seine (Parigi) 1899-2015, relatrice Velia Gini Bartoli.

Si tratta di un incontro del tutto speciale, aperto a bipedi e quadrupedi, nato in seguito al grandissimo apprezzamento e interesse per Soldati a 4 zampe, la serata tenuta sempre da Velia Gini e Simonetta Giurlani Pardini nell’ambito delle conversazioni napoleoniche estive del 2014.

Grazie infatti al progetto di studi in archivi italiani e francesi su materiali inediti Da Parigi alla Toscana: il gusto di vivere al tempo di Napoleone e Elisa, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con il patrocinio del Comune di Lucca e in collaborazione con la Provincia di Lucca, l’associazione ha potuto seguire le impronte di Moustache, medaglia d’oro al valor militare nelle campagne napoleoniche, sino al luogo in cui tutt’oggi riposa: il cimitero monumentale di Asnières.

Voluto dalla giornalista Marguerite Durand, direttrice del giornale La Fronde e costruito nel 1899,qui riposano cani famosi come attori, tra cui due Rin Tin Tin, cavalli, una giraffa, alcune scimmie(“Arrivederci piccola: sei stata la gioia della mia vita”, è la dedica allo scimpanzé Kiki), tartarughe, pappagalli, montoni, criceti, conigli, uccelli, piccioni, una volpe del deserto e persino una gallina(“Alla mia Cocotte affezionata… Non sarai mai dimenticata”, le scrive la sua maitresse nel 1922). C’è il cane di Alexandre Dumas, di Camille Saint-Saëns, della regina di Ungheria e di altri personaggi noti.

“Molte sono le tombe di animali famosi e di animali di persone famose, prìncipi, re e regine – racconta Velia Gini Bartoli - ma anche di animali domestici anonimi che i loro proprietari hanno voluto ricordare in segno di un affetto che si proietta ben oltre la loro morte. In alcuni casi i patronimici fanno commuovere, in altri fanno sorridere, così come i diversi ‘monumenti’ derivati da culture e gusti molto diversi ma tutti, indistintamente, espressione di sentimenti e legami fortissimi che impongono rispetto. In alcune tombe, monumentali, singole o multiple, sono ritratti anche animali con i loro proprietari”.

Nell’incontro, si parlerà anche di Gulì, il cane di Giovanni Pascoli: egli faceva parte della famiglia a pieno titolo, era fotografato, disegnato e citato nei suoi scritti dal poeta, e la sua tomba ha addirittura una colonna all’ingresso della casa di Castelvecchio.


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